«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

mercoledì 27 aprile 2016

Piccola fatalità


Amiche dilette, amici,

venne un giorno nella mia vita in cui mi fu chiaro, d'un tratto, il mio destino come donna, al di là di ogni altra mia possibile scelta o decisione consapevole e ragionata.
Non fu a quel tempo che presi davvero e pienamente - come si dice - "coscienza" di me stessa, sarebbero occorsi ancora molti anni di incertezza, di sensi di colpa, di esaltazione accompagnati da momenti di disperazione, disorientamento, depressione. Poi tutto sfociò nella crisi profonda di pochi anni fa, che a costo di un pesante tributo di salute personale e di relazione mi fece finalmente accettare me stessa per ciò che davvero sono.
Ma quello che qui racconto fu il primo incontro autentico e completo con la mia "diversità", fino ad allora espressa soltanto in forti sentimenti affettivi, ma nulla di più.
E fu la mia prima autentica esperienza, al di fuori della letteratura, dell'immaginario, del sogno, della illusione. E fu anche la scoperta di fino a qual punto io fossi passionale, come donna: un bosco d'estate, riarso, e pronto a prendere fuoco, a divampare catastroficamente, allo scoccare della scintilla.
Così sarei rimasta sempre: la passione ha sempre determinato la mia vita, nel bene, e anche nel male, suscitando incendi tali da travolgere la ragione, procurandomi brevi ma intensissimi momenti di felicità alternati a lunghe profonde dilanianti solitudini, abbandoni, e dolori.


(Si tratta, formalmente, direi di una canzone a ottave libere, con un intreccio , e anche qui, come quasi sempre, il "contenuto" ha ispirato, anzi imposto, in questo caso, la "forma"…)

Per voi, amiche dilette e amici carissimi, con amore

M.P.






Piccola fatalità

 

Piccola fatalità
quell'incontro, anni fa,
sotto il portico dell'Ateneo:
così poco sapevo di me stessa allora
e del mondo intorno,
mentre orgogliosa rimurginavo
il mio confuso trattatello
attorno a Svevo e Pirandello.

Assaporavo il gusto
d'una libertà, non conquistata,
ma ottenuta in grazia e perché
v'era chi credeva in me.
Era un sapore inebriante
che mai più avrei saggiato,
quello della giovanile presunzione
d'avere un proprio motivo d'illusione.

La libertà quella sera
fu d'improvviso una ragazza
dagli occhi marrone denso
che m'offrì, chissà perché,
un breve intenso tratto della sua vita,
a me che nulla di me sapevo
tranne d'esser destinata
a una passione tenera e infinita.

Passione per la luna di novembre,
per il vento che vocalizza
tra le betulle, sulle alture,
per lo sconfinar del mare
verso orizzonti inesplorati,
per la voce immortale dei poeti,
per l'ingegno mobile delle donne,
per il loro incarnare ogni Poema.

Passione per la parola e il canto,
passione per la memoria
custodita dalle generazioni,
passione per le cime ardite
delle mie speranze
prima di sciogliersi in illusioni,
passione per l'umanità svilita,
passione per ogni vita.

Passione tutta in quel bacio infitta,
quel primo bacio tenero e sbandato
che fu l'epifania, quella notte,
a casa sua, della mia destinazione:
passione senza ragione
se non la passione stessa.
Così l'ebbi, e seppi la felicità
e l'infelicità ch'era a me promessa.

Piccola fatalità, indubbiamente,
quell'incontro, molti anni fa...




Marianna Piani
Nebbiuno, 11 Agosto 2015
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