«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

sabato 27 febbraio 2016

Epifanie e Cosmogonie - 4


Amiche care, amici.

Eccomi al quarto appuntamento con voi per un altro scampolo di memoria infantile.

"Via Combi", Carlo Combi, fu la via dove sorgeva la mia scuola elementare (ora è sede di una facoltà universitaria), dotata di un cortile in cui, nei mesi caldi, i bimbi potevano trascorre la pausa di "ricreazione". Qui non c'era la suddivisione tra classi maschili e femminili, ci si ritrovava tutti assieme, coi maschietti, per giocare. Anche se ferrea e rigida era comunque la divisione dei giochi, con i maschietti scatenati sul pallone e altri giochi "da maschi", e le femmine dedite ad altri passatempi, considerati più consoni a loro.
Tuttavia, in quei minuti, ci si scambiava sguardi, e parole, si dava libero sfogo alla rivalità e antipatia che ha sempre caratterizzato il rapporto tra i sessi nei primi anni dell'infanzia, ma che celava (noi non ce ne rendevamo conto) le prime curiosità e le prime forme di attrazione.

Comunque quelle erano le prime occasioni per me di avere una socializzazione stretta con esponenti più o meno coetanei dell'altro sesso. Ero cresciuta con una sorellina più piccola, e la mia cerchia amicale era costituita quasi esclusivamente di femmine.
Non credo che una qualche inclinazione sessuale fosse minimamente presente all'epoca, se non in nuce, e non certo in modo riconoscibile dal comportamento, come per ogni bimba della mia età. Checché ne dica Freud, l'età evolutiva ha i suoi tempi, per ognuno di noi.
Per me, come per le altre bambine, i "maschi" (o "muli" come li chiamavamo nel dialetto locale) costituivano un mondo a sé, da spiare, giudicare e magari detestare, ed erano un enigma, qualcosa che ci attirava e respingeva assieme. E certamente gli sguardi che ci indirizzavano (noi non lo immaginavamo allora, ma essi erano incuriositi, attratti e respinti, disorientati nei nostri confronti tanto quanto lo eravamo noi nei loro) ci colpivano e ci facevano arrossire, cosa, questa dell'arrossire, che vivamente di noi odiavamo, poiché ci scopriva nostro malgrado.

Ecco dunque il racconto, alla vostra lettura amiche dilette e amici, se vorrete.

Con amore

M.P.








Epifanie e Cosmogonie
 


4


Via Combi



Io che ero una bambina
indossavo abiti bianchi, o pesca,
o lavanda, in tessuti delicati,
la gonnellina fresca
corta - appena sotto il ginocchio,
scarpette coi calzetti arrotolati.

I maschi, misteriosi furetti,
si accanivano contro un pallone,
sbracandosi coi loro calzoncini
azzurri, lisi e inzaccherati,
azzuffandosi accaldati di passione
che accendeva i musi acerbi.

Qualcuno mi lanciava
di quando in quando un'occhiata torva
ch'io pensavo d'odio, e invece era un modo
per impetrare ammirazione. E forse
era in nuce già desiderio: quei ragazzi
erano per me l'enigma e il quesito.

Come comete, erano astri vaghi leggermente
inquietanti - e distanti.
Intenti nei loro giochi crudi
esacerbati di scurrili gridi,
li osservavo, senz'intenzione,
come squaletti in un acquario.

Io stavo in piedi fiera
della mia gonnellina fresca,
del pizzo che teneramente
ne ornava l'orlo, dei calzetti
bianchi che mordevano la caviglia,
delle scarpine, orrendamente impolverate

dalla ghiaia del cortile.
E ancora oggi non so dire se
e in quale forma
vi fosse in quegli sguardi
torvi il primo germe d'amor carnale
che ci avrebbe ben presto stregato.




Marianna Piani
Milano, 30 Giugno - 10 Luglio 2015
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