«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

mercoledì 23 dicembre 2015

Tessere



Amiche care, amici,

oggi vi propongo una composizione breve, piuttosto densa, nata da una mia visita in Cattedrale, nella mia città natale, e dalla strana sensazione che avevo provato calpestando alcuni frammenti di pavimento musivo, antico di secoli. Ma non sono i mosaici in sé l'argomento, ma ciò che essi sottendono, con la loro semplice presenza, immobile e apparentemente immutabile: il Tempo.
Qui parlo di "memoria", ma intesa come traccia umana dell'ineluttabile passaggio temporale. Del mistero della continua mutazione del nostro orizzonte in una unica direzione, dal passato al futuro, dove il presente è solo una contingenza, un punto in movimento, un luogo d'incrocio tra speranza (il futuro) e disperazione (il passato). L'impossibilità di comporre le tessere di un disegno ormai perduto per sempre, questo credo sia il dramma primo della condizione umana, "uomo" inteso quale probabilmente unico organismo in grado di riflettere/speculare sulla propria identità, e sulla propria irripetibilità come essere vivente.


Noi, il nostro corpo, ogni singola cellula che ci compone, si muove ineluttabilmente su un vettore unidirezionale, dal passato al futuro, eppure noi non siamo in grado di edificare dalle argille e dalle scorie del nostro passato una piattaforma che ci consenta di affrontare il futuro con una percezione consapevole e coerente, né tanto meno con una visione realmente prospettica, proiettata in avanti, al di là del nostro ristrettissimo orizzonte schiacciato in una dimensione lineare ridotta al trempo di un battito di cuore. In realtà siamo ciechi, nulla sappiamo di noi, né nel passato, né nel futuro. Procediamo in avanti, costantemente, ma da un battito al successivo, fino all'ultimo che ci è concesso, imprigionati in quel "momento", in quell'attimo vitale. La nostra vera conoscenza, nonostante la nostra ubris scientifica e filosofica, è limitata a quell'attimo. Possiamo solo immaginare miti di trascendenza, per non perderci nella follia della oscurità e solitudine che ci circonda.

Vi lascio con queste riflessioni, amiche dilette e amici cari, e affido alla vostra lettura questi appunti in versi, come sempre con amore.

M.P.





Tessere


Risuonano questi mosaici ai miei passi
di colori oro, rosso, blu marino,
ocra, celeste, viola, nero, vibrando
di un millennio di splendore
di divino orgoglio
e di strazio umano.
        Tali sono le memorie
del mio passato, tessere
divelte, esplose dal mosaico,
ognuna come un unico frammento
d'universo variopinto, ognuna
un'unica molecola di storia.

Impossibile ricostruire
l'intera trama del disegno,
troppo difforme, troppo evasiva
troppo folle per poter trovare
appena solo una traccia
di connessione che abbia motivo.
        Tra le mani rimane solo
un pugno irriducibile di gemme
disperse. Luccicanti al sole
di vana effimera bellezza
come cristalli di rugiada
sopra i petali d'una rosa morta.



Marianna Piani
Trieste, 1 Giugno 2015

4 commenti:

  1. Risposte
    1. Dear Alvaro!

      Well, I always remember your main advise, something like "Write better, write shorter".

      Often I try, sometimes I do it: this one I think was a good try.

      And this comment from you after so much time is one of the best Christmas Presents I ever received.

      Thank you, thank you a lot.

      Marianna

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  2. ...it is I who has to Thank You, for your seemingly effortless "effort" in rendering metaphorical complexities 'simple".
    Dear Mari, as for an "intentional" Present, allow me to give you this:
    ...

    To whomever is You


    Your absence gives me needed guidance
    Creates that same familiar presence

    Of when I find myself by you
    Infused in your essence

    Elemental and ethereal
    You’re engulfing as ether

    Abstract and presently felt
    Not unlike your daily givings

    Of yourself, truly a present to me
    For whoever you are and because, I love

    XO
    Alvaro Tortora 11/27/2015

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  3. "Wherever are you"


    "Your absence gives me needed guidance..."


    Thank you my friend.

    Marianna

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Sarei felice di sentire di voi, i vostri commenti, le vostre sensazioni, le vostre emozioni. Io vi risponderò, se posso, sempre. Sempre con amore.