«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

sabato 30 marzo 2013

Marina


Amiche care, amici gentili, quando un ricordo d'estate ci assale improvviso in una fredda sera d'inverno, mentre fuori gente intirizzita si affretta a raggiungere i propri domestici conforti: il senso del tempo è sospeso, per qualche istante, mentre riassaporiamo le sensazioni e i tepori di lontani abbandoni.
Qui una spiaggia, un mare aperto verso l'orizzonte, un sole al tramonto che ci riveste di caldi aranciati raggi, e il nostro amore che ci raggiunge, emergendo dai flutti come un'onda, dopo una solitaria nuotata. Marina non è un nome, o non solo: è un luogo, ed è una condizione.
Per voi, come sempre, con amore.
M.P.



Marina

La vita è ciò che è, il mattino è un mattino,
E tale è la sera, ogni giorno che un dio
ci concede in questo viaggio ch'è senza meta.
Il Sole veglia il nostro cammino, così come
lo veglia la Luna, più indulgente, più vicina.

Il mare si sussegue al mare, in onde lente
che inseguono altre lente pigre onde, e il vento
rincorre il vento, tra le scogliere e le dighe, e lontani
i gabbiani giocano con le spume dei flutti
come i gattini danno la caccia ai fiocchi dei pioppi.

Io sono parte della battigia, stasera, quasi fossi
una duna di sabbia tra le altre dune mosse
dal vento. Nuda, mi lascio percorrere il corpo
dalle carezze dello scirocco e da un piccolo
granchio impertinente - oppure del tutto incosciente -

che trotterellando mi solletica il ventre.
Il canto a mezzavoce, quasi un bisbiglio,
della risacca mi risuona come la nenia
che mamma cantava le notti che io bimba
morivo di paura e mi ripugnava restar sola.

Il mio corpo, la mia pelle candida come neve,
si offre integra allo sguardo di un Sole vecchio,
indulgente, che si dispone a morire la sua
quotidiana morte, all'orizzonte. Dove una nave
risale contro il cielo colore dell'oro e il Sole

pare un tuorlo, per forma e sostanza, e cromìa.
L'odore dei pini e dei lecci mi giunge fino al viso,
mentre un brivido mi percorre dal ventre al seno.
Appoggio le palme delle mani trepidanti, tese,
sopra la superficie di sabbia, e vi affondo le dita

con uno spasmo di intenso piacere. Ascolto, palpo,
percepisco il pulsare della vita nel corpo immenso
della madre Terra che mi sorregge, schiena
contro schiena, e lascio che quella linfa
mi invada, mi possegga, e in sè mi assolva.

Socchiudo gli occhi, quasi con dolore, per la vivida
luce del meriggio morente. Contro l'astro fiammante
ormai così vicino all'orizzonte da poterlo afferrare
in un abbraccio largo, da amante casto, appare lì
in una nebbia di luce, confusamente, la tua figura.

Snella, forte, tesa e quieta, contro il sole, luccicante tutta
dei mille e mille cristallini del mare che hai appena lasciato,
interdetto, a mormorare dietro le tue spalle, e che ai tuoi piedi
ancora si raccoglie, in umide polle di rugiada e di salso:
Gli occhi chiari come il cielo mi contempli, immobile,

in un indulgente silenzio, una mano flessa sul fianco,
l'altra abbandonata, come inerte, sensuale, ferma.
Io penso allora che per raggiungere il Paradiso
basta tendere le braccia, in alto, mani aperte.
La tua ombra risale su me, come un Angelo stanco.



Milano, 18 Febbraio 2013
Marianna Piani


4 commenti:

  1. With this poem, Marianna Piani, has achieved a delicate balance by ploughing the narrows of Poetry and Prose with the deep, incisiveness of her free but, well disciplined and deep verse - This is not just a poem, this is The Poem by which all her future poetry, in this form, will be judged against-
    Tra i solchi laboriosi, da te tracciati in questo tuo campo,
    " La tua ombra risale su me, come un Angelo stanco."

    Cara Mari(na), lasciati rinfrancare dal frutto di questo tuo lavoro - duro, onesto e puro!!!

    Your Close Friend ... Your Distant Lover, @OccupyCoscienza





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    1. My dear, mio caro, mi ricordi il mio istruttore di arrampicata su roccia, che mi diceva, ogni volta che osavo troppo e rischiavo di perdere un appiglio e di cadere: "ecco, brava, così, questo è il passaggio che segna il tuo prossimo limite!". Io avevo ancora i capelli ritti dallo spavento, e pensavo dentro di me che non ci avrei mai più riprovato... Eppure poi, regolarmente, mi ci ritrovavo, e provavo a cercarlo quel "prossimo limite"... Perchè di natura io sono ostinata, e pazza abbastanza.
      L'importante, diceva ancora il mio istruttore (che era tutt'altro che tenero con me, come sei tu del resto), l'importante è la progressione. Cioè la salita, passo passo, appiglio dopo appiglio...

      Grazie, Corsaro!

      Tua, sempre per sempre,
      Marianna

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  2. Il mare si sussegue al mare, in onde lente
    che inseguono altre lente pigre onde, e il vento
    rincorre il vento, tra le scogliere e le dighe, e lontani
    i gabbiani giocano con le spume dei flutti
    come i gattini danno la caccia ai fiocchi dei pioppi.
    che meraviglia questi...nemmeno lo avessimo concordato di scrivere versi sul mare...entrambe...bello...stupendo...una volta dobbiamo creare qualcosa insieme amica mia...mi piacerebbe

    Con immenso affetto

    Tua Laura

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    1. Cara Laura, hai ragione, una coincidenza tipica di chi è affine, come siamo noi...
      Io in questi giorni sono proprio accanto al "mio" mare, da tutt'altra parte del mondo rispetto al tuo, a Trieste. Il "mio" mare, anche e soprattutto quello "interno", è così diverso dal tuo: tanto il tuo è calmo, limpido e rasserenante, quanto il mio è increspato, burrascoso, cupo... E così siamo diverse, come donne, ma abbiamo anime altrettanto sensibili, affini, appunto. Certo che lo faremo qualcosa assieme, cara... Appena ce ne verrà l'ispirazione, è già avvenuto in passato...

      A presto, mia cara e dolcissima amica

      Tua
      Mari

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